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giovedì 27 febbraio 2014

Na na...na na na na!!!

Sono scema, lo so. Ogni volta che sento la parola "furore" mi viene in mente la canzone della Carrà...

Invece qui si parla del libro del giorno, che è "Furore" (con la effe maiuscola) di Jonh Steinbeck.
Oggi ricorre la sua nascita e dunque ho scelto il romanzo che vinse il premio Pulitzer nel 1940.

Non conosco né l'autore né il romanzo, dunque mi servo della preziosa Wiki per dettarne giusto due righe. Per tutto il resto, leggetelo :)

"Molti ritengono Furore il romanzo simbolo della grande depressione americana degli anni trenta. E' considerato un'opera a sostegno della politica del New Deal di Roosevelt.
Lo spunto e i materiali per il romanzo Steinbeck li trasse da una serie di articoli pubblicati nell'ottobre 1936 nel "San Francisco News", per documentare le condizioni di vita di una popolazione che, attratta da offerte di lavoro, a centinaia di migliaia, aveva abbandonato il Midwesr per raggiungere la California. Si trattava dei nuovi poveri, bianchi e protestanti, espropriati dalle banche delle loro fattorie, non più redditizie dopo che il cataclisma delle tempeste di polvere aveva disperso l'humus coltivabile..." eccetera eccetera...

Personalmente da un po' amo gli scrittori americani tra gli anni '20 e gli anni '50, primo tra tutti il grande Hemingway: trovo che siano appassionati e appassionanti, fortemente legati alle vicende e alla società del loro tempo che, contrariamente alle apparenze, è tutto fuorché il grande sogno americano. Per questa ragione l'autore qui presente sarà presto nella mia libreria!
Anche di questo romanzo, come era frequente, ne fu tratto un film, omonimo titolo italiano, con Henry Fonda e diretto da John Ford (piccolo spunto cinematografico).

Faccio mio un consiglio trovato su Wiki: scegliete la traduzione del 2013 a cura di Sergio Claudio Perroni, che ha finalmente reso la completezza e l'originalità del romanzo, dopo la prima versione edulcorata e rivisitata del 1940 (ed. Bompiani).

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